La chiesa ortodossa di San Basilio in Bologna fu fondata nell’ottobre del 1973 dall’igumeno del Patriarcato di Mosca, padre Evloghi, residente a Milano. Il sacerdote chiese ed ottenne dal Comune di Bologna una chiesa di medie dimensioni ma con un notevole passato storico.
Il tempio dedicato alla Beata Anna, Madre della Theotokos, era stato fondato dal Cardinale Albergati nel 1435; lo stesso illustre cardinale di Bologna che, qualche anno più tardi, parteciperà come teologo e polemista latino al Concilio di Ferrara-Firenze. Egli elesse il tempio come Dipendenza (dentro la città) per i Padri Certosini; l’ordine religioso a cui egli stesso apparteneva. Dal Re d’Inghilterra aveva ricevuto, per aver mediato la pace dopo la guerra dei Cento Anni con la Francia, una Reliquia di gran pregio: la testa di Santa Anna, appunto, trafugata dai Crociati a Costantinopoli nel deplorevole sacco del 1204, e che collocò nel nuovo tempio da lui fondato.
Nel 1716 la chiesa fu completamente ristrutturata in stile Barocco, con un piano asimmetrico con due grandi cupole al centro e tre piccole laterali. Fu affrescata con colori tenui con prevalenza di verde e azzurro, con le allegorie delle Virtù Teologali. Il Pittore Bolognese Pizzoli con la sua scuola ne curò gli affreschi, mentre le tele, oggi nel museo di Bologna, furono dipinte dal Tiarini. Di quest’ultimo e’ stato ritrovato un dipinto sotto il portico, rappresentante Sant’Anna, la Madre di Dio, il piccolo Gesù e Giovanni Battista, che era considerato ormai perduto.
La chiesa in seguito fu sconsacrata dal generale di Napoleone che occupò la città agli inizi dell’ottocento.
La reliquia di Sant’Anna fu quindi portata nella nuova cattedrale di San Pietro e da quel momento la futura chiesa ortodossa di San Basilio giacque in abbandono per molti decenni; anzi, da ultimo fu adibita dal Comune a deposito di catrame e di sale per gli spartineve.
Nel settembre del 1975 il padre Marco Davitti ritornò dagli USA e fu eletto alla cura pastorale della chiesa.
Nella primavera del 1976 furono sistemati il santuario e l’iconostasi in fondo al tempio ottenendo un miglioramento dello spazio ed una migliore armonia estetica. Furono dipinte e portate dalla Provvidenza molte icone. Uno studente di Giannina, certo Spyros Papaspyros dipinse l’iconostasi. Oggi alcune di quelle stesse icone si trovano nella chiesa ortodossa russa della Trasfigurazione di Genova.
Dall’apertura del tempio ortodosso di San Basilio si sono realizzate continue adesioni all’ortodossia, soprattutto da parte di studenti universitari. I Divini Uffici sono sempre stati celebrati con decoro e in stile monastico.
Nel gennaio del 1998 il Patriarca Alessio accolse benevolmente la richiesta di adesione al Patriarcato di Mosca della parrocchia bolognese, che da allora era appartenuta alle giurisdizioni della “Chiesa russa d’oltre frontiera” . Il 16 febbraio del 1998 il Vescovo Gouryj venne a Bologna e riconciliò finalmente la chiesa, la quale ora è -si può dire senza tema- un “fiore all’occhiello” della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Italia. Questi ultimi anni hanno visto per la chiesa di San Basilio un nuovo sviluppo. In essa, sono arrivati molti nuovi ortodossi di diverse nazionalità.
Un vecchio parrocchiano, oggi divenuto il sacerdote padre Arsenie, Igumeno di uno storico monastero dedicato a San Nicola in Lapushna — Romania, ha provveduto il tempio bolognese di una nuova iconostasi in legno di quercia scolpita a mano, insieme a tutte le altre suppellettili ed ai sedili del Santuario.
E’ stato realizzato anche un Altare laterale dedicato ai Santi Taumaturgi, in ricordo della chiesa di Bari, con una bella iconostasi un po’ barocca come d’altronde è lo stile architettonico del tempio.
Oggi la chiesa di San Basilio, assieme a tante altre nuove Chiese Ortodosse, cerca, con dignitosa e umile semplicità, di dare un aiuto alla diffusione del Regno di Cristo, fidando sempre nell’aiuto della Divina Provvidenza.