Liturgia di San Giacomo a Bologna

Lunedì 23 ottobre (5 novembre)  la Chiesa Ortodossa ricorda San Giacomo fratello del Signore, apostolo dei 70 e primo vescovo di Gerusalemme. A san Basilio la memoria del santo è stata onorata con la celebrazione dell’antica liturgia detta di San Giacomo, celebrata frequentemente nel Patriarcato di Gerusalemme, più raramente nel resto dell’ecumene ortodosso. Nel IV secolo questo rito era già strutturato ed è stato celebrato abbastanza regolarmente in molte chiese locali almeno fino al IX secolo. La sua rinascita comincia nel XIX secolo a Gerusalemme e nella chiesa dell’Ellade e dagli anni ’30 del XX secolo anche nella Chiesa Russa all’Estero (dagli anni 70 anche nel Patriarcato di Mosca). La principale particolarità di questo rito è la somminsitrazione della comunione secondo l’uso antico, per cui il primo celebrante pone nella bocca del comunicando il Corpo di Cristo prendendolo dal Diskos, dicendo le parole «Il corpo di Cristo» (risposta: Amin) e subito dopo un altro celebrante o il diacono danno il calice con il Sangue di Cristo pronunciando le parole «il Sangue di Cristo» (risposta: Amin). Le letture, che comprendono, a differenza delle liturgie del Crisostomo e di San Basilio, anche una lettura veterotestamentaria, sono effettuate col volto rivolto verso l’assemblea, così come le invocazioni del diacono durante le suppliche. L’inno cherubico è l’antico «Taccia ogni carne mortale» che è rimasto nella Divina Liturgia del Grande Sabato prima di Pasqua. La Liturgia è stata celebrata dal parroco, ieromonaco Serafim (Valeriani) con l’arciprete Ion Bătrînac con l’aiuto del lettore Andrea Della Lena Guidiccioni e del chierichetto David Cebotari. I canti sono stati eseguiti da Olga Cebotari e da Andrea Della Lena Guidiccioni.