Il Fuoco Santo di Gerusalemme a Bologna

Anche quest’anno, nel pomeriggio del Sabato Santo, il Fuoco Santo si acceso nelle mani del Patriarca della città Santa, Teofilo II. In poche ore questo fuoco ha raggiunto ogni capo della terra, dove è presente la Chiesa Ortodossa. Verso le 15:30 del giorno di Pasqua è arrivato anche a Bologna. Il parroco della Chiesa Ortodossa di San Basilio il Grande di Bologna accompagnato dal lettore Andrea Della Lena e dai fedeli presenti in chiesa nel pomeriggio della festa, in processione, è andato a incontrare a piazza di porta S.Isaia Vasilij ed Ekaterina Shurginy, di ritorno da Verona con il Fuoco Santo. Cantando il tropario pasquale il gruppo è tornato in chiesa e ha celebrato l’akafist alla Risurrezione del Signore. Dopodichè, sempre in processione, il fuoco è stato portato al monastero benedettino di Santo Stefano, centro della cosiddetta Gerusalemme Bolognese, voluta dal patrono della città, il santo vescovo Petronio, dove, accolto dal rettore padre Bento (Benedetto) è stato portato nella chiesa del Santo Sepolcro. Qui gli ortodossi hanno cantato il tropario di Pasqua in slavo, greco, italiano, latino e hanno potuto entrare nell’edicola del tempio (copia ridotta del tempio del Santo Sepolcro di Gerusalemme, come era nell’XI secolo). Questo storico momento è il coronamento di un amicizia di lunga data fra i monaci benedettini e gli ortodossi di Bologna. 

Usciti dalla chiesa, fra le bancarelle del mercatino dell’antiquariato di piazza S.Stefano, padre Serafim ha notato un’antica icona russa, raffigurante San Mitrafan di Voronezh, l’icona è stata subito acquistata e finalmente dopo chissà quanti anni è di nuovo in una chiesa ortodossa.

Il fuoco santo è stato donato anche alla cattedrale latino cattolica di Bologna, dove è stato posto davanti al tabernacolo.

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